RAZIONALE
Tra le varie cefalee primarie, la cefalea a grappolo è di certo per severità del dolore e per complicanze legate al trattamento, la più disabilitante. Nonostante ciò, molto poco è stato fatto negli anni per limitare la sofferenza di questi pazienti. Sofferenza che aumenta esponenzialmente quando la cefalea diventa cronica. Recentemente sono stati testati nuovi farmaci, studiati appositamente per contrastare i meccanismi alla base dell’inizio del dolore, ma senza aver ricevuto l’indicazione specifica di malattia.
Il trattamento della cefalea a grappolo così come delle altre cefalalgie autonomico trigeminali (TACs) richiede competenze specifiche, che si maturano attraverso l’esperienza clinica e la condivisione delle conoscenze. Questo modulo della Scuola che si svolgerà nell’arco di 3 giornate è rivolto agli specialisti dei centri cefalee, a quelli territoriali e ai medici di medicina generale, ed ha come obiettivo nei primi due giorni di delineare gli aspetti classificativi, lo stato dell’arte delle conoscenze fisiopatologiche e della gestione farmacologica e non farmacologica dei pazienti affetti da cefalea a grappolo ed altre TACs, stigmatizzando le criticità generali e quelle specifiche delle singole TACs.
L’ultima giornata del modulo sarà dedicata agli aspetti patogenetici, clinici e al trattamento della cefalea di tipo tensivo.
La cefalea di tipo tensivo è la forma di cefalea primaria più diffusa nella popolazione generale pertanto è fondamentale conoscerla per poterla gestire nel modo più appropriato. L’intensità lieve o moderata del dolore e la quasi totale assenza di sintomi di accompagnamento spesso induce il paziente a rinviare il consulto medico e ad utilizzare l’automedicazione favorendo di fatto la cronicizzazione del disturbo e l’eccessivo ricorso ai sintomatici.
La diagnosi differenziale va effettuata soprattutto nei confronti delle cefalee secondarie. E’ indispensabile anche effettuare la diagnosi differenziale nei confronti dell’emicrania e in alcuni casi essa può essere difficile, per una parziale sovrapposizione dei rispettivi criteri diagnostici. La cefalea di tipo tensivo e l’emicrania spesso coesistono nello stesso paziente. Nella valutazione clinica è importante ricercare una possibile dolorabilità alla palpazione dei muscoli pericraniali e cervicali che, se presente, consente di orientare meglio la scelta terapeutica. Occorre sottolineare che la cefalea di tipo tensivo si associa spesso a disturbi psicopatologici come l’ansia e la depressione e a vari disturbi del sonno. Il rilievo di una determinata comorbidità può rappresentare un’ulteriore opportunità di intervento terapeutico. La terapia preventiva di questa forma di cefalea può essere di tipo farmacologico, non farmacologico o misto. L’utilizzo di nutraceutici può rappresentare un valido ausilio terapeutico. Questo modulo darà l’opportunità ai partecipanti di conoscere le più recenti acquisizioni in tema di diagnosi, patogenesi e terapia della cefalea di tipo tensivo.
Alle lezioni si alterneranno discussioni di casi clinici, esemplificativi degli argomenti trattati nelle lezioni. La discussione sarà interattiva con coinvolgimento dei discenti che saranno chiamati a formulare ipotesi diagnostiche ed a proporre il trattamento più appropriato.
Il corso fa parte del percorso formativo della Scuola Superiore Interdisciplinare delle Cefalee